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domenica 23 gennaio 2011

Vincenziani a Olbia e il popolo degli indigenti. Gruppi di Volontariato Vincenziano AIC – Italia.


Vincenziani a Olbia e il popolo degli indigenti.

Il Gruppo di Volontariato “laico” dei Vincenziani , tra gli altri impegni, si distingue encomiabilmente nell’assistenza ai poveri che quotidianamente si recano alla  Mensa Sociale Vincenziana per usufruire di un pasto caldo.

 Parlare dei Vincenziani in Italia e nel mondo non è davvero una facile impresa.
Parlare dell’operato condotto dal Gruppo di Volontariato Vincenziano a Olbia, invece, rende l’impresa meno ardua, seppur in forma minore, di quanto non sia quella italiana e/o mondiale, dal momento che sono trascorsi oltre Cento anni dalla fondazione locale, nella quale ha operato con tanto amore prodigandosi nell’assistenza morale e materiale nei confronti di chi, nell’indigenza spesso muore, se non sorretti dall’assistenza che il Gruppo di Volontariato dei Vincenziani offre loro..
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Il popolo degli indigenti, i diseredati  in fila in  attesa di poter mangiare un pasto caldo è sempre più numeroso ed è composto per la maggiore da Africani e Centro sud Americani che si distinguono per il colore della pelle ma, in crescendo esponenziale, si osservano tantissime altre persone di carnagione bianca  comunemente chiamati extracomunitari, ma non mancano le numerose rappresentanze locali.

Nel mercato unico anche la miseria diventa globale e fa piangere il cuore nell’osservare quanta gente si ritrova nell’impossibilità di portare almeno una tazza di late caldo ai propri bimbi, si, perché spesso non si ha neanche la bombola del gas per scaldarlo, qualora “miracolosamente” si abbia un brik di latte che è stato portato dai Volontari di San Vincenzo.

Più o meno ordinatamente si accede alla Mensa e si prende posto ai tavoli apparecchiati, mentre il profumo del cibo invade la sala.  In breve i commensali si satollano, finalmente, con le abbondanti porzioni a base di pasta, carne e verdure miste, accompagnate da una bibita e/o acqua, per poi finire con la frutta. Tanto ben di Dio regalato semplicemente per umana solidarietà e per riconfermare l’Opera Vincenziana che anima il Volontariato.
Angeli che nella disponibilità materiale pongono, non solo l’attività corporea a disposizione di tanta gente che si rivolge a loro, ma evidenziano la naturale predisposizione dell’anima votata al sacrificio spontaneo, anche quando la fatica sembra non sorreggerli più.

Tra il rumore generale creato dai commensali, per fortuna non troppo elevato, mi giunge all’orecchio quanto si diceva all’interno della Cucina.
Riporto integralmente quanto è stato detto:

<<- Dobbiamo far capire che nessuno di noi, uomini tutti, si deve sentire solo, perché  c'è sempre qualcuno che ci ama ad iniziare dal Nostro Signore Gesù che ci dà questa forza, affinché, con l' Amore fraterno otteniamo la pace tra tutti noi:
bianchi, neri, buoni e cattivi! ->>

Quali altre parole possono toccare l’animo, se non queste e così amorevolmente proferite dal più profondo del cuore?

A loro, nessuno escluso, va riconfermato l’elogio iniziale con quale ho aperto al presente articolo.

A loro, tutto l’onore e la riconoscenza che meritano.


Doverosamente, dal collaboratore esterno
Pier Paolo Saba.
Olbia 15 Gennaio 2011


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