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giovedì 29 marzo 2012

QUIRRA, CONTROLLI TAROCCATI.

Ebbene, siamo alle fasi finali che han dimostrato che le mie “Farneticazioni” sono, invece, una vergognosa, triste e assurda realtà.
Per aver espresso la mia sentita e profonda indignazione sul caso Quirra – Perdadefogu,
sul Pranzo offerto dai pastori, non molto tempo fa, a dimostrazione che i Loro prodotti, Carne, formaggi, latte e derivati vari, non sono assolutamente inquinati dalle radiazioni emanate dall’Uranio impoverito… *ALLUCINANTE E INCREDIBILE!* son stato deriso ed accusato come fossi un criminale.
Di me si è detto di tutto e di più. Da certo Ugo, ad esempio, son stato trattato come un visionario, forse in cerca di notorietà, e chissà cos’altro, come si evince dal commento lasciato a fondo di codesta pagina.
* -Leggo "Il Pranzo offerto dai pastori, non molto tempo fa, a dimostrazione che i Loro prodotti, carne, formaggi, latte e derivati vari, non sono assolutamente inquinati dalle radiazioni emanate dall’Uranio impoverito…" ALLUCINANTE E INCREDIBILE lo dico io!!!
Mi sa che su Quirra non sai quasi niente, cerca pure in rete le notizie relative all'indagine di Fiordalisi...
A proposito: dalle ultime analisi fatte dalla effettuate dal magistrato non è stata trovata la presenza di elementi che superano limiti di legge (se non l'arsenico delle miniere) nella catena alimentare (intendo terreni, falde, vegetali, animali, e derivati...) nella zona del poligono di Quirra e San Lorenzo e nelle aree di contorno... BUON APPETITO A TUTTI! -*
Prosegue dicendo:
*- Continui a parlare di figl, nipoti e parenti vari: forse non hai letto gli atti della procura: nessuna traccia di uranio! E' presente un inquinamento da torio in una area di circa 75 mila metri quadri, cioè 7.5 ettari ...su 12.000 ettari dell'intero territorio della base... 7.5 ettari in una zona piuttosto isolata e molto lontana da Quirra e Perdasdefogu. Senza contare che i tumori di quelle aree sono al di sotto della media nazionale, Perdasdefogu poi è nota per la longevità della popolazione...
Al TG3 mi sa che dovrebbero confrontarsi con Fiordalisi: dalle ultime analisi fatte effettaure dal magistrato non è stata trovata la presenza di elementi che superano limiti di legge (se non l'arsenico delle miniere a monte) nella catena alimentare (e ripeto: terreni, falde, vegetali, animali, e derivati...)
...non credi che dovresti prestare maggiore attenzione alle fonti alle quali ti riferisci e riflettere su ciò che scrivi?* -
Orbene, le notizie riportate dai quotidiani locali: *L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna* di questi ultimi giorni (Lunedì 26/3/2012) dimostrano quanto avevo anticipato precedentemente sull’uso indiscriminato di sostanze tossiche e mortali, Uranio impoverito, e conseguente Torio232 con l’aggiunta del Cerio, altra mefitica sostanza velenosa.
Gli esami autoptici sui resti dei pastori che hanno operato sul territorio, Ne E’ una conferma definitiva. L’operato di depistaggio sul caso Quirra, si e conclusa.
Il dott. Fiordalisi, personaggio che stimo fortemente per il coraggio e la determinazione con la quale ha portato avanti quest’inchiesta, dovrebbe ricevere un monumento ad Honorem,  per aver chiarito e, finalmente, impedito che questa squallida e devastante  vicenda andasse avanti ulteriormente.
Tuttavia, in chiusura del presente scrittonon posso far a meno di ricordare che. La riconversione dell’Area interessata, secondo la proposta di Gian Piero Scanu, non sarà così facile da perseguire…
L’area in tema. Non potrà essere bonificata se non dopo 14 miliardi di anni… cioù quando gli isotopi radioattivi decadranno definitivamente e non procureranno altri dolorosi effetti.
Intanto, dopo un sì iniquo tempo… continueremo a sopportare la morte e le conseguenti variazioni genetiche, che si susseguiranno immancabilmente….
Non trascuriamo di interessarci dei nostri figli,  allontanandoli da quell'area infetta.
 

venerdì 24 febbraio 2012

Propone di vendere i propri organi...




DOCUMENTO CHOCK

Propone di vendere i propri organi  per assicurare un futuro migliore a moglie e figli.

La disperata e scoccante confessione di un padre di famiglia, il cui nome viene omesso per ovvie ragioni, data la delicatezza del caso.
L’accorata preghiera di un padre di quattro figli e moglie a carico, disoccupato da diversi anni ed in preda alla disperazione non avendo modo di sostenerla, lascia sgomenti ed esterrefatti nell’ascoltarla.
Chiede di essere aiutato a contattare un qualsiasi laboratorio di ricerca, in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo, che abbia interesse ad acquistare gli organi vitali del proprio corpo al fine di assicurare un futuro migliore ai suoi cari.  Follia, oppure il più grande gesto d’amore per la sua famiglia?
Freddo e determinato, ha espresso quello che inizialmente credevo fosse un pensiero farneticante maturato a seguito della disperazione conseguente al fatto di essere disoccupato, conseguentemente senza un soldo, per sostenere la famiglia. Un caso, purtroppo, comune ai nostri giorni.

Per questo, che definisce l’estremo sacrificio, chiede appena 1 milione di Euro. Una cifra minima, dal momento che essendo sano e senza alcuna patologia in atto, la sua richiesta non dovrebbe incontrare alcun ostacolo. Insomma, quanto costa la vita umana, considerando che da questo corpo sezionato con la dovuta oculatezza si potranno ricavare una miriade di parti da trapiantare?
A pensarci bene, aggiunge: Quanto chiedo è una miseria, dal momento che la speculazione che si otterrà dal commercio che lo stesso eventuale laboratorio, si farà pagare anche un semplice lembo di pelle, delle cifre allucinanti?

Racconta di essersi rivolto ai Servizi Sociali senza aver avuto nient’altro che “promesse”, parole al vento, dal momento che non hanno sortito alcun che, anzi, per essere precisi, racconta che gli e stato consegnato un bonus spesa di Euro50,00… da spendere in un negozio convenzionato. Ad oggi, dopo diverse settimane d’attesa, nient’altro.
Da qui, la maturazione e l’esposizione della sua incredibile richiesta..

Confesso di averci pensato a lungo prima di pubblicare questa triste vicenda, alla fine, ho deciso di renderla pubblica. Un caso simile deve essere portato sotto gli occhi della pubblica opinione, nella speranza che le istituzioni, Servizi Sociali e chi di dovere,  abbia a risolvere questo caso, prima che   i mass-media si impadroniscano della notizia e la diffondano, magari distorcendo la terribile verità che rappresenta il caso.
PPS

Recensione al Libro: ATLANTIDE...

Madame TARRY-PUTZU Raffaelina                             Ensuès la Redonne 22 Dicembre 2010
Professoressa d'Italiano in Francia
Traduttrice del libro di Leonardo Melis SHARDANA, I POPOLI DEL MARE
Indirizzo : 258 Chemin du Maufatan
13820 Ensuès la Redonne (Francia)



Le mie impressioni per quanto riguarda il libro di Pier Paolo Saba :  - Dopo la catastrofe nuove ipotesi scientifiche. - SARDEGNA NUOVA ATLANTIDE ?




Recensione            


Ringrazio di vero cuore Pier Paolo Saba per avermi regalato questo bel libro.
Non è soltanto un libro scritto col cuore e la passione di un Sardo che vuole trasmettere ai posteri la storia della sua amata isola; è anche un libro che ci trascina con lui per farci riscoprire la storia meravigliosa di Atlantide ma anche della "Nuova Atlantide".
Ripercorriamo con lui la strada tracciata dai nostri antichi progenitori passo a passo. Partendo dagli scritti di Platone e di alcuni contemporanei nonché del documento di SAIS, con pazienza e con metodo ha messo insieme tutti gli elementi e i reperti sparsi attraverso il mondo per farci ritrovare l'immenso impero di Atlantide, la terra madre da cui sono sorte le più grandi civiltà del mondo fra cui quella che ci interessa maggiormente : quella degli  SHRD = SHARDANA.
Molti scienziati e molti scrittori hanno cercato una dislocazione ad Atlantide, tutte teorie che meritano di essere studiate ed analizzate, ma nessuno ha saputo come Pier Paolo Saba esporre una teoria che grazie alle sue prove sembra un'evidenza.
Molti, come il meraviglioso Graham Hancock, hanno trovato delle somiglianze nelle leggende, nelle costruzioni, nei reperti sparsi attraverso il mondo, ma nessuno ha avuto l'idea di analizzare accuratamente il testo di Platone e dei suoi contemporanei e di spiegare il legame che ci poteva essere fra tutti i vari elementi. Non hanno mai affermato che Atlantide grazie al suo alto grado di civiltà avesse dato nascita ad altre grandi civiltà e che dopo la catastrofe che ha provocato la sua scomparsa, trovata una nuova terra al di là delle Colonne d'Ercole (lo stretto di Sicilia), i superstiti la avessero ribattezzata col nome della loro patria primigenia : la NUOVA ATLANTIDE OSSIA LA SARDEGNA.
Sono ammirativa davanti all'immenso lavoro svolto da Pier Paolo SABA che è andato a cercare ovunque le prove dell'esistenza di Atlantide fin nei luoghi più reconditi, luoghi in cui, come lo dice lui stesso, i reperti erano stati ricoperti dalla polvere del tempo senza che nessuno si sia mai posto delle domande per sapere che cosa fossero in realtà.
Pier Paolo Saba è da annoverare fra i nuovi scrittori appassionati di verità storica che come Leonardo Melis non temono di affrontare la Scienza detta "Ufficiale " pur di contribuire a mettere in luce questa verità.

TARRY-PUTZU Raffaelina                             

-IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO- Carissima....

Carissima amica mia… Mari, mi complimento vivamente per il tuo -IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO-, scritto, ed esposto in maniera estremamente sentita, su un problema sociale che, volenti o nolenti, coinvolge l’umanità intera, e non solo noi italiani, e /o, forse, Europei in genere.

La presente, a seguito della tua esposizione, segue i commenti e le sensazioni individuali, di  tanta gente che è intervenuta, a seguito dello stato emozionale che hai sollevato in loro, ed al quale segue anche il mio… ovviamente.

In primis, citando Patrizia, la studentessa in medicina, e, vista la tua risposta dove parli dell’anima fluttuante intorno al corpo in stato di coma anche per lunghi anni, in certi casi… prima che, eventualmente, riprenda coscienza… In ogni caso, come giustamente hai sottolineato, nessuno è in grado di governare questo stato…. Pertanto, essendo d’accordo col tuo pensiero, confermo l’inutile barbarie sull’accanimento terapeutico.  A suo tempo, essendomi interessato del caso Eluana, Welby, ed altri… spendo bene che non son fatto di legno  o d’acciaio inossidabile, mi sono espresso ovviamente contro le varie polemiche “salvazionistiche” ad oltranza, del corpo e dell’anima, piuttosto violentemente ed altrettanto duro.

Questa premessa, serve ad agganciarmi al post di Gabriele – Dublino che dice: <Nessuno sa con certezza cosa avviene di questa energia una volta che lascia il nostro corpo, nessuno sa con certezza come questa "energia" entri nel feto una volta concepito>

Se non ricordo male, mi pare t’avessi già parlato di uno dei miei libri, intitolato: Da EDEN alle menzogne della chiesa…Testo nel quale espongo un nuovo concetto filosofico, supportato da eminenti scienziati come Boom, Maxwell, Butto, Reichenback, La Clerck, ed altri, a dimostrazione che le energie di cui parla Gabriele, esistono e sono espresse dettagliatamente in: La Forza Energetica Cosmica, in un capitolo specifico e piuttosto lungo, del testo su citato.
 In quest’occasione,  mi offre la possibilità di rispondere alla sua  citazione. Dunque:

  • Nessuno sa con certezza cosa avviene di questa energia una volta che lascia il nostro corpo….
-Nel momento che la detta energia lascia il nostro corpo, questa , carica di un bagaglio di esperienza registrate in vita, e di quelle apportate dalla composizione genetica dei genitori, automaticamente viene attratta da una massa energetica superiore che l’assorbe e la trattiene…. Hai presente la calamita? Ebbene, questo fenomeno ben conosciuto e studiato dalla Fisica, permette di capirne il concetto base che si rifà all’attrazione o repulsione del potenziale energetico  che compone la massa che verrà assorbita. In altre parole, tra positivo o negativo, una di queste polarità sovrasta l’altra attraendola o respingendola.

  • ….nessuno sa con certezza come questa "energia" entri nel feto una volta concepito>
-Non è assolutamente vero che non si sappia come avviene questo fenomeno, anzi, è giusto un elemento cardine nel concetto filosofico di cui parlo.
Infatti, se si considera che ognuno di noi è considerato come un accumulatore energetico., per l’esempio una batteria, questa, ovviamente avrà due poli, uno positivo ed uno negativo.
Nel  momento, quindi, che una copia si ritrova nell’atto della copulazione, le singole energie individualmente espresse nella copia, assumeranno una dimensione molto più grande di quanto non si consideri. Succede, infatti, che la polarità individuale dei due soggetti, si fonderanno dando origine ad una massa energetica tale, che, per lo stesso principio, attrarrà un'altra massa energetica superiore che andrà  a scaricare, almeno in parte, quelle che sono le informazioni genetiche ed il potenziale acquisito dal morituro, che aveva già maturato e registrato una miriade di informazioni durante il decorso carnale.

  • …Io credo che per questa forma energetica, che comunemente chiamiamo anima, essere costretta a tornare indietro, da dove non lo so, costituisca un trauma forse più grosso del precedente distacco.
-Nel passaggio precedente abbiamo visto che l’incontro delle masse energetiche di cui tutti indistintamente siamo composti, essendo che facciamo parte dell’Universo, e che siamo un tutt’UNO nell’Energia Cosmica,.volenti o nolenti, scambieremo le informazioni che abbiamo acquisito vicendevolmente, non interamente, ma in maniera frammentaria, cioè, solo parti nano-metriche. Queste sono più che sufficienti, a dimostrare che i ricordi che affiorano sporadicamente come sensazioni di aver già vissuto esperienze di vite precedenti, parlando o scrivendo lingue morte ad esempio, oppure d’essere vissuti in un altra località, magari agli antipodi  rispetto al l’ultimo luogo di nascita e/o dove si muore,  non ha assolutamente a che fare con la Metempsicosi o Reincarnazione a cui tanto si crede ancora…. Niente di più falso.
Tali sensazioni sono dovute semplicemente al riaffiorare di quelle parti nano-metriche di energia su citate,.e che non debbono essere per forza quelle personali della vita appena spenta , bensì, provenienti da altre fonti, dal momento che la massa che le riceve, attrae tutto ciò che incontra durante il perpetuo vagare per il Cosmo Energetico.
Non Torna indietro quindi, secondo quanto ci hanno maldestramente inculcato attraverso i secoli, e per millenni. Torna dalla fonte descritta, e, non costituisce alcun trauma, ne grosso ne piccolo, rispetto al recedente distacco che, come abbiamo visto, non esiste affatto.

Spero di esser stato sufficiente mente chiaro ed esaustivo. Chiedo umilmente scusa per essermi dilungato tanto, ma sentivo di no poter  entrare in tema senza espormi come ho fatto…. Tenendo conto che quanto descritto è appena una briciola del concetto filosofico esposto nel libro.

Ringrazio te Mari e tutti coloro che si soffermeranno a leggere questo mio post, al quale aspetto commenti.
A tutti…  Grazie anticipate…  e buona serata.
Pier Paolo Saba



mercoledì 22 febbraio 2012

COME SI SOSPETTAVA - NON SONO IMPIANTI ALIENI -

http://www.primocontatto.net/articoli/impianti/simsimpianti.html
Derrel Sims e gli impianti
Tu sei il ricercatore più famoso che sia collegato alla ricerca sui cosiddetti "Impianti". A che indizi fai attenzione quando decidi di cercare un impianto dentro una persona, quanti impianti hai trovato nella tua ricerca sui soggetti IR4, e qual è lo "stato dell'arte" circa la questione degli impianti - secondo te - all'interno della ricerca ufologica di tutto il mondo?
Verso la fine degli anni '80 ho cominciato a studiare i cosiddetti impianti che venivano dai clienti che avevo aiutato a causa di eventi traumatici. Gli interventi chirurgici effettuati a quel tempo non furono rivelati al pubblico. I soggetti erano ansiosi all'idea di vedere quegli oggetti fuori dai loro corpi. Alcuni di loro, terrorizzati, se li erano tirati via da soli e me li avevano mandati per analizzarli. Cominciai allora a formare un gruppo variegato di scienziati e di medici provenienti da molte parti del mondo perché mi aiutassero in questo lavoro. Immaginando la probabile reazione della comunità medica se le scoperte fossero state esposte prima del tempo adatto, compilai i dati e rimasi in silenzio, mentre le prove fisiche aumentavano e si scavava nei vari generi di ricordi degli IR4 delle persone.
Clicca per ingrandireIl 18 febbraio del 1994, mentre parlavo a una conferenza patrocinata dalla Associazione Medica Americana, presso il John Muir Medical Centre, dissi delle cose nuove. Queste prime "predizioni" erano:
1 - Se gli oggetti che si trovavano dentro i miei abdotti fossero stati veramente di origine aliena, non si sarebbero trovati segni di una risposta infiammatoria, né acuta né cronica. Fu un po' scioccante crederci, per i medici e per i podologi. Mi chiamarono cinque giorni dopo l'intervento del 19 agosto 1995 per dirmi che il referto anatomopatologico non mostrava segni di risposta infiammatoria, né cronica né acuta;
2 - L'oggetto, se di origine aliena, avrebbe dovuto essere circondato da cellule nervose non originarie di quella parte del corpo;
3 - In un tempo successivo avremmo dovuto trovare altri tipi di oggetti, che sarebbero stati di natura biologica. Avrebbero dovuto avere cellule nervose all'interno. In effetti avrebbero dovuto funzionare come "mini-cervelli" (abbastanza scioccante il fatto che nel 1996 trovai proprio un oggetto simile in una donna operata da un nostro medico);
4 - Se i dispositivi fossero di origine aliena, non avremmo trovato una tecnologia comprensibile. E niente è stato scoperto finora.
Abbiamo eseguito 23 interventi chirurgici a tutt'oggi. Il fatto è che nessuno ha stabilito un'idea di baseClicca per ingrandire riguardo a cosa sia un impianto "alieno". Nessuno ha ancora stabilito cosa siano un alieno o un Ufo. Speriamo che il libro che sto per pubblicare, e che espone e spiega il reale fenomeno degli impianti in senso storico, metterà a riposo alcuni aspetti marginali di questo lavoro. La maggior parte di quello che facciamo al Saber ha poco a che vedere con gli impianti, se comparato con altre prove fisiche di cui siamo in possesso e che continuiamo a cercare. Attualmente stiamo studiando gli effetti degli oggetti in situ (cioè dentro il corpo).
Se mi devo basare sulle dichiarazioni stravaganti che ho ascoltato da certa gente … non ho nessuna fretta di convalidare certe dichiarazioni. Siamo i soli ricercatori che hanno stilato una classificazione Clicca per ingrandiredegli impianti e che hanno un ingegere che possiede un migliaio di tracce di materiale lasciate da un incontro con un Ufo. Ci occupiamo di prove fisiche. Evitiamo le montature.

Ecco un piccolo elenco di come dividiamo per categorie gli impianti, così come verrà pubblicato sul libro.
PRECURSORI - Molte di queste informazioni sono ancora classificate e non saranno discusse fino a quando non siano terminate prove supplementari e fino all'uscita del mio libro.
Impianti a bozzolo costruiti con ingegneria di ordine biologico
Impianti incassati di materiale simile a ceramica o simile a plastica
Impianti non incassati e oggetti inclusi

IMPIANTI TENUTI IN INCUBAZIONE
IMPIANTI PROVENIENTI DA SITUAZIONI DI RAPIMENTI AD OPERA DI MILITARI - Oggetti impiantati che sono di progettazione umana. Si pensa che i servizi segreti abbiano a che fare con questi impianti, e che quindi non siano per nulla di pertinenza aliena.
IMPIANTI COMMERCIALI

Ci sono altri ricercatori, che tu sappia, che dedicano i loro studi e le loro attenzione chirurgiche agli impianti?

A parte noi, nessuno - che io sappia - fa questo genere di lavoro a tempo pieno. E non chiediamo soldi agli abdotti. Non ne ho mai ricevuti e non ne voglio.
C'è un ufologo, il signor Roger Leir, che dichiara esserci un dispositivo speciale che individua la frequenza d'onda degli impianti. A me sembra una dichiarazione un po' "forte" …

Clicca per ingrandirePer rispondere alle dichiarazioni campate in aria ed esotiche di Leir ho scritto una serie di articoli, riportando ciò che abbiamo scoperto e ciò che non abbiamo trovato. C'è una disparità.
Se qualcuno vuole saperne di più, ho scritto un articolo su ciò che un contatore di induzione magnetica può trovare o no -- THE USEFULNESS OF THE GAUSS METER IN THE LOCATION OF IMPLANTS.

Abbiamo sempre cercato gli impianti usando le radiografie o la risonanza magnetica nucleare. In passato c'è stato un tentativo, in un caso italiano diretto dal dottor Colaminè, di scoprire se un impianto può dare un segnale attraverso un elettrodo cardiaco. In quel caso, l'impianto sembrava emettere effettivamente uno strano segnale. Cosa ne pensi?
Ovviamente non posso parlare delle scoperte degli altri. Posso basarmi solo sulle nostre. Fino a oggi non abbiamo scoperto segnali di emissione provenienti dai cosiddetti impianti alieni o dagli oggetti inclusi. Ciò può suggerirci che non siano dei riceventi. Penso che nessuno sappia quale sia il reale scopo per cui esistono questi oggetti. Non ho mai espresso il mio personale punto di vista su questo né sul perché gli oggetti siano installati in quelle poche persone in cui li ritroviamo. E ho i miei motivi per non farlo.
Che genere di laboratorio è necessario per analizzare gli impianti, e come hai trovato questi laboratori?
E' necessario un laboratorio che possa fare le analisi quantitative e qualitative di base, esami relativi alla durezza, analisi chimiche, che sappiano andare a cercare i composti aggiunti che "non dovrebbero" essere presenti. Se è necessario, vanno eseguiti test per valutare le percentuali isotopiche presenti sui materiali, che sono una sorta di firma sulla possibile provenienza del materiale, se terrestre o no. E poi sono necessarie delle procedure speciali per non distruggere gli oggetti mentre li si studia!
Per quel che mi riguarda, utilizzo una catena di laboratori, laboratori privati, quelli dell'Università di York, alcuni lavori vengono eseguiti attraverso l'Università di Stanford, ho tre scienziati privati che si occupano di alta tecnologia (che non desiderano far apparire il loro nome) e tre scienziati della Nasa.

Hai mai aperto uno di questi impianti, e cosa hai scoperto?

Clicca per ingrandireAbbiamo aperto alcuni degli impianti Milab e abbiamo trovato tecnologia umana riconoscibile. Ciò è congruo con quanto pensavo sarebbe successo se avessimo mai trovato impianti che si possono "mascherare" come se fossero alieni. E' stata una scoperta disturbante.
Leir, senza il mio permesso, né quello di alcuno dei miei scienziati o medici, si è preso su uno dei miei impianti e lo ha segato a metà, e poi in seguito l'ha sottoposto a radiazioni, distruggendo sia l'oggetto sia la possibilità di capire quale fosse il suo uso.

Come ho detto prima, una delle mie previsioni era che se i dispositivi fossero stati di origine aliena, non avremmo trovato una tecnologia comprensibile. Nulla è stato trovato finora. E se veramente troviamo della tecnologia, allora è a livello di quella dei servizi segreti umani.
Copyright Saber Enterprises 2003 e Giulia d'Ambrosio per l'intervista e la traduzione

mercoledì 15 febbraio 2012

....La vita si sarebbe originata in una “piccola pozza calda”.

E se la vita fosse nata
sulla terraferma?

Secondo alcuni scienziati, le prime forme di vita cellulare sarebbero comparse sulla terraferma, in pozze di fango vulcanico. Proprio come ipotizzò Charles Darwin, la vita si sarebbe originata in una “piccola pozza calda”

di Dave Mosher
biologia,geologia
Il vapore si leva dalle distese geotermali della Kamchatka, in Russia. Fotografia di Michael Melford, National Geographic
Secondo un nuovo studio, le prime forme di vita sarebbero nate in pozze di fango surriscaldate da vapori vulcanici, e non in oceani primordiali.

La teoria, presentata in una nuova ricerca che unisce geologia e biologia pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, ricorda l’intuizione del celebre naturalista Charles Darwin che avanzò l’ipotesi che la vita si fosse originata in una “piccola pozza calda”, ricca di sostante nutritive.

Nonostante l’idea del giovane Darwin, negli ultimi anni hanno spopolato le teorie che si basano su un’origine marina della vita, anche grazie ai continui ritrovamenti di oasi piene di forme di vita nei fondali oceanici. Nelle profondità marine, infatti, vivono batteri semplici ma tenaci che si nutrono dei minerali che fuoriescono dalle calde sorgenti vulcaniche sottomarine, in un ambiente che per alcuni studiosi sarebbe molto simile ai luoghi di nascita delle prime cellule.

Nel nuovo studio invece i ricercatori sostengono che il fluido che tutte le cellule cercano di preservare nelle loro membrane è del tutto diverso dall’acqua degli antichi oceani. Hanno scoperto, infatti, che il fluido cellulare è molto
più simile ai vapori condensati che si trovano nelle pozze fangose vulcaniche della terraferma. Questi ambienti terrestri sono caratterizzati da elevati valori di potassio rispetto al sodio, come accade in tutte le cellule viventi, mentre gli ambienti marini sono, al contrario, arricchiti in sodio.

“Le cellule per sintetizzare le proteine necessitano di molto potassio, mentre il sodio blocca questi processi”, spiega Armen Mulkidjanian, uno degli autori della ricerca e biofisico dell’Università di Osnabrück, in Germania.  “La vita non può esistere senza la sintesi delle proteine, e per questo servono alti livelli di potassio”.

Semplici cellule

Le cellule, per funzionare correttamente, utilizzano delle proteine complesse che consentono di espellere l’eccesso di sodio attraverso le loro membrane. Le prime cellule invece non erano dotate di sistemi complessi, ma possedevano comunque delle membrane rudimentali che consentivano l’ingresso dei nutrienti.

Probabilmente le cellule primordiali erano altamente permeabili e alla completa mercé dell’ambiente in cui vivevano, in cui doveva sicuramente esserci un rapporto potassio/sodio a favore del potassio. Ma negli ambienti marini primordiali, come in quelli attuali, il sodio è 40 volte più abbondante del potassio. Così con questo ostacolo da superare, Mulkidjanian e i suoi colleghi, hanno chiesto l’aiuto dei geologi per riuscire a capire in quali altri ambienti si sarebbe potuta originare la vita tra i 4.3 e i 3.8 miliardi di anni fa.

E il gruppo di ricerca si è reso conto che alcune zone geotermiche, come per esempio le pozze di fango del Parco di Yellowstone, sarebbero state d’aiuto per superare il problema. “Queste pozze di fango caldo sono punti in cui i vapori geotermici fuoriescono dalla terra e condensandosi rilasciano molti minerali, tra cui anche il potassio”, ha detto Mulkidjanian, “Sembrano pozze di bava e non sarebbero male come ‘incubatrici’ delle prime cellule”.

Gli scienziati non hanno mai considerato le pozze di fango geotermiche come dei luoghi ideali per la formazione del cosiddetto “brodo primordiale”, visto che attualmente sono avvelenate dall’acido solforico che si forma quando il solfuro di idrogeno emesso dalle pozze entra in contatto con l’ossigeno atmosferico.

“Queste condizioni acide hanno scoraggiato gli studiosi, ma all’epoca l’atmosfera terrestre conteneva bassissime percentuali di ossigeno. Questi ambienti anossici - cioè privi di ossigeno - si mantennero stabili per milioni di anni e furono probabilmente i più idonei a supportare la vita primordiale sulla Terra”, ha concluso Mulkidjanian.

UN PONTE FRA SARDEGNA E VENETO:INTERVISTA AD ELISA SODDE.

14 02 2012

UN PONTE FRA SARDEGNA E VENETO: INTERVISTA AD ELISA SODDE, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE SARDA CON SEDE A NOALE IN PROVINCIA DI VENEZIA

Scritto da: Tottus in Pari in dai circoli degli emigrati sardi, intervista, tags: , ,
nella foto da sinistra: Elisa Sodde Presidente dell'Associazione "Un ponte fra Sardegna e Veneto" con Valentina Usala
di Valentina Usala

Quattro chiacchiere tra amici valgono di più quando accenti e locuzioni rivelano provenienze diverse. Contaminazioni tra culture a volte lontane quanto le terre che per secoli di storia le hanno cullate. Incontro ed intreccio di suoni, sapori, profumi, pensieri, ricordi, conoscenza. Improvvisazione musicale che alterna scontate armonie a dissonanze di insospettabile bellezza.
Dopo il preambolo iniziale di presentazione dell’Associazione, conosciamo la Presidente. Chi è Elisa Sodde? Sono nata a Sant’Antioco (CI), splendida isoletta del sud-ovest sardo, collegata all’Isola madre (anticamente da un istmo naturale ed ora) da un ponte. Dopo varie peripezie e variegate esperienze lavorative, a metà degli anni ’90, per motivi di lavoro, sono approdata con alcuni amici sardi in provincia di Livorno e nel 1997 decido di iscrivermi alla Facoltà di Giurisprudenza a Pisa. Mi divido così tra lavoro e studio per diversi anni, finché, dopo essermi sposata e trasferita in Veneto per seguire mio marito, riesco a coronare il sogno di laurearmi in giurisprudenza.
Come nasce l’idea dell’Associazione? Nonostante il conseguimento della laurea, il mio sogno lavorativo di lungo periodo non trova seria concretizzazione in una terra come il Veneto, ancora un po’ incline ai preconcetti nei confronti delle persone non nate e cresciute in questa regione. Da qui matura l’idea di dar vita ad un’associazione culturale che possa far conoscere la vera Sardegna e i veri sardi,  le nostre peculiari tradizioni popolari, artistiche, enogastronomiche, ecc, ecc. L’input per la costituzione dell’associazione nasce, inizialmente, da una delusione ma assume sempre più corpo in relazione alla scoperta o riscoperta di una importantissima parte di storia della Sardegna, sconosciuta spesso anche a noi nativi dell’Isola. Galeotti, insomma, furono i popoli Shardana – gli antichi progenitori degli attuali sardi – valorosi guerrieri ed abilissimi navigatori. Questo squarcio di sole nella nebbia storica mi ha condotto a profonde riflessioni: così come noi sardi quasi ignoravamo, fino a pochissimo tempo fa, le nostre remote e reali radici; probabilmente, anche qui in Veneto potrebbero esserci frammenti di storia celati, nicchie artistiche e culturali da rivalutare e far maggiormente conoscere ed apprezzare. Dunque, perché non proporre ad alcuni amici veneti questa sorta di connubio culturale da condividere e promuovere insieme?
Parlami di “Un ponte fra Sardegna e Veneto”. Ti rispondo citando ciò che abbiamo brevemente messo per iscritto nel nostro sito internet (http://www.unpontefrasardegnaeveneto.it/ ) e che, molto modestamente, potrebbe esser definito il nostro “manifesto culturale”. ‘Un gruppo di amici sardi e veneti si sono ritrovati intorno ad un’idea un po’ fantasiosa, poi diventata un concreto progetto culturale comune: approfondire, conoscere e promuovere la condivisione di storia, arte, cultura e tradizioni proprie alle due Regioni di appartenenza, dando vita ad un’Associazione culturale denominata “Un ponte fra Sardegna e Veneto”.  La nostra associazione si pone, dunque, non solamente come punto d’incontro ed aggregazione di donne e uomini legati – per origini, amore o simpatia – alla Sardegna; ma anche quale ulteriore momento di condivisione e spunto di riflessione sulle rispettive culture e tradizioni, quella sarda e quella veneta in primis, senza peraltro disdegnare l’apertura e l’interscambio culturale con altri popoli, regioni italiane, europee e non, da trasformare in occasioni di crescita ed arricchimento personale e sociale.   Per l’Associazione “Un ponte fra Sardegna e Veneto”, quindi, ogni singolo socio è un “portatore sano” di entusiasmo, idee, esperienze, capacità, conoscenze, passioni e hobby. Ci piace, infatti, pensare alla nostra Associazione come ad un puzzle, in cui tutti i suoi soci costituiscono un importante e necessario tassello per comporre l’immagine nitida e luminosa di un unico popolo con un’unica bandiera, ritratto in festante armonia’. Ecco, da questa idea noi partiremo per proporre eventi culturali sia di matrice sarda che veneta. Invitando autori, studiosi, artigiani, maestri d’arte, poeti, pittori, fotografi, disegnatori, artisti di ogni genere e tutti quelli che abbiano piacere di comunicarci il loro entusiasmo e la loro passione.
Tre aggettivi per definire la nostra Sardegna. Misteriosa. Perché c’è ancora tanto da scoprire, approfondire e studiare. Basti pensare che esistono ancora diverse teorie e filoni storico-archeologici in merito all’individuazione delle funzioni attribuite alle costruzioni nuragiche. Magica. Per tutte le leggende che si continuano a sussurrare sulle fate (janas), sui poteri curativi di alcune pietre (i menhir) e luoghi particolari.  Attraente. Perché è una terra di maestosa bellezza, verace ed intensa che ti entra nel cuore per sempre. Infatti, chi è nato in Sardegna, ogni qualvolta che se ne allontana per lungo tempo, soffre di quel sentimento interiore che può ben definirsi “mal di Sardegna”.
Un tuo giudizio sul tema dell’emigrazione sarda. L’emigrato in genere e quello sardo in particolare, proprio per questa caratteristica di forte richiamo attrattivo della terra sarda appena citata, vive un po’ sospeso fra due culture e diventa partecipe di una doppia territorialità: la terra d’origine e la terra ospitante. Infatti, nelle prime intenzioni di un sardo che lascia la sua isola, per motivi di studio o lavoro, la migrazione è un accadimento temporaneo. Il paese “straniero”, sia esso uno stato estero o il Nord Italia, è visto solo come un posto di studio o di lavoro dal quale tornare il più presto possibile al paese d’origine, spesso anche con la speranza di poter riportare con sé un quid pluris, un valore aggiunto, in termini culturali ed economici che possa esser reinvestito per un miglioramento delle condizioni di vita non solo personali o familiari, ma di un’intera comunità. Dunque, il mio giudizio sul tema dell’emigrazione, quella che poi diventa definitiva, andando oltre le intenzioni primarie, non è molto positivo poiché ritengo che trovi la sua causa nella mancanza di scelte politiche lungimiranti e seriamente costruttive e protettive nei confronti delle numerose peculiarità che presenta la nostra bellissima Isola. Non credo sia un territorio a vocazione industriale. Le industrie che si sono succedute nel nostro territorio, dopo aver sfruttato le nostre preziose risorse naturali e quelle economiche messe a disposizione dalle casse regionali, hanno presto lasciato solo lugubri “cattedrali nel deserto”, compromissione ambientale, inquinamento, disoccupazione e tanti sogni infranti. Un evidentissimo e purtroppo tristissimo esempio lo abbiamo proprio in questi giorni sotto i nostri occhi: il caso dell’Alcoa nel Sulcis-Iglesiente. Ma potremo anche citare il “Galsi” che propone ai sardi l’avveniristico  progetto di sventrare longitudinalmente l’Isola facendovi interrare quasi 300 km di tubi che trasportano gas proveniente dall’Algeria e diretto verso la Toscana, col solito miraggio di nuovi posti di lavoro e paventate diminuzioni del prezzo del gas; ma tacendo ancora una volta che si andrà a compromettere di fatto ecosistemi marini, zone archeologiche e tante altre aree di territorio sardo in cui si coltivano prodotti di prima qualità e senza mettere nel dovuto computo anche la sicurezza dei cittadini. Si tratta, in realtà, di un’altra servitù di cui la Sardegna non ha veramente alcuna necessità. Penso, piuttosto, che sia una regione che debba mettere in campo una precisa programmazione che abbia esclusivamente ad oggetto la salvaguardia e la valorizzazione delle sue eccellenze paesaggistiche, culturali, artistiche ed enogastronomiche (e sono veramente tante, se solo pensiamo che in Sardegna esistono oltre 300 tipi di pane!) e di tutto ciò farne una sorta di segno distintivo, di “marchio di fabbrica”….. questo si da esportare con convinzione, più unione, orgoglio sardo e la giusta tutela nei confronti delle contraffazioni.
Un augurio per la Sardegna e i sardi.  Mi auguro, appunto, che i sardi possano davvero riprendere in mano le sorti del proprio destino senza ripetere gli errori del passato: studiare la storia serve anche a questo.  Ecco perché sarebbe molto importante ripartire dalle basi, ovvero iniziare proprio dall’insegnamento scolastico dello studio della vera storia della Sardegna, quella che sta ultimamente emergendo con forza, anche grazie alle opportunità offerte dalla rete, con lo scambio di informazioni, foto, studi ed il confronto su di essi in tempo reale.

mercoledì 8 febbraio 2012

Infinitomacroemicrocosmo: Una seria riflessione sul comportamento dei pastor...

Infinitomacroemicrocosmo: Una seria riflessione sul comportamento dei pastor...: Una seria riflessione sul comportamento dei pastori nel salto di QUIRRA - Perdas de Fogu. Il Pranzo offerto dai pastori, non molto tempo fa...
Una seria riflessione sul comportamento dei pastori nel salto di QUIRRA - Perdas de Fogu.

Il Pranzo offerto dai pastori, non molto tempo fa, a dimostrazione che i Loro prodotti, Carne, formaggi, latte e derivati vari, non sono assolutamente inquinati dalle radiazioni emanate dall’Uranio impoverito… ALLUCINANTE E INCREDIBILE!

Ho ponderato a lungo il caso che vado ad esporre oggi, dopo aver trattenuto la scalpitante impulsività che saliva prepotentemente dopo la riflessione su codesto fatto assurdo, e l’inspiegabile comportamento di costoro, i Pastori, hanno deciso di imbandire un pranzo a base dei prodotti su scritti, distribuendolo poi, a tutti i partecipanti richiamati dalle abbondanti libagioni elargite gratuitamente sotto l’egida di prodotti della Sardegna, sani, non inquinati e gustosissimi… Già, come se le radiazioni avessero un certo gusto o colore. Insomma, un sapore qualsiasi che permettesse di riconoscerle a prima vista, o semplicemente con il gusto o l’olfatto.

Fatto sta, che la gente tutta a mangiato e gozzovigliato abbondantemente, ignara ed incosciente  delle possibili sostanze velenose contenute nei pasti.  Altra cosa terribile, è il fatto che la venefica azione procurata dalle radiazioni, si manifesterà a distanza di tempo… con tutti gli effetti che già conosciamo:- Cancro -… nelle mille variazioni possibili, proporzionalmente alle quantità ingerite, dimentichi, forse, delle centinaia di casi presenti in una vastissima area interessata alle sperimentazioni militari e non solo.. dove bimbi macrocefali e senza arti si registrano in numero esponenziale da paura, senza risparmiare giovani e adulti, che vivono la stessa sorte procurata dall’incoscienza di un manipolo di individui non meglio classificabili, a partire dal Comandante Generale della stessa Base.
Del caso Quirra se ne parla oramai da anni e, finalmente anche i quotidiani locali e non solo, si aprono tra pro e contro la terribile Sindrome di Quirra, con l’autorevole voce dei nostri Politici Regionali e del codazzo di coloro che fan Loro corona. A questi, si aggiungono Medici e Specialisti vari che, tra conferme e smentite lasciano tutto inalterato, pur sapendo che il fenomeno dell’inquinamento da Uranio impoverito, una volta assimilato ed oramai instauratosi nella radice genetica del soggetto colpito, rende l’individuo un votato a morte certa, senza prendere in considerazione l’età del stesso.
Tutto questo cinismo, il menefreghismo, l’incoscienza e l’ignoranza coltivata e distribuita largamente, ad arte, mi lascia sgomento e conseguentemente fortemente indignato. Pertanto mi domando se è possibile che la gente Sarda non abbia un cervello col quale confrontare le idee proprie ed altrui. Lo stato di passività col quale vive le imposizioni di un Governo Centrale che pur demandando ai Governatori Regionali, obbliga costoro in una condizione di immobilismo, facendo in modo che la popolazione, stanca e rassegnata, accetti quanto viene loro propinato, volente o nolente, dal momento che, invece, avrebbe dovuto impedire il “Pranzo” imbandito, di cui si è parlato anche sui giornali, dal momento che si tratta di Salute Pubblica, e dell’incolumità personale di ogni singolo cittadino.
Tale mostruosità, col beneplacito dei Governanti, è stata elargita coscientemente dai pastori che rendo responsabili diretti di tale abominio.
Loro lo sapevano bene di distribuire della carne inquinata, e tutto il resto, nonostante sia stata arrostita in pubblica piazza. Di questi prodotti, ne ha mangiato solo la popolazione che si è raccata sul luogo solo per l’occasione, mentre i signori Politici, Medici e codazzo vario, si è tenuto alla larga. Infatti, Loro, non hanno assaggiato assolutamente nulla delle libagioni proposte, a Loro, è stato servito altro, comprese le bevande, compreso il vino imbottigliato che proveniva da Cantine lontane dalla zona in causa.

Non basta tutto questo? Personalmente non posso accettare un simile misfatto, pertanto, in primis, condanno i pastori che hanno inscenato questa manifestazione, pur coscienti del male che avrebbero procurato.
Domani saranno sicuramente tante le persone che avranno a manifestare delle forme tumorali di vario genere, oltre a quelli ai quali trasmetteranno gli stessi mali.
Evidentemente questa categoria di individui, non ha un briciolo di coscienza. Pensano solo ed esclusivamente ai loro portafogli.
Non mi si venga a dire che siano degli angioletti. Questi son mostri della peggior specie, dal momento che hanno premeditato uno sterminio di massa della propria gente per via delle radiazioni.
Un nuovo Emblema per la Sardegna.... oggi, finalmente, senza benda sugli occhi. Opera bronzea di
Pier Paolo Saba.

Premio Nazionale Ricerca nel Mistero

Premio Nazionale Ricerca nel Mistero
Aggiunto un nuovo candidato: Pier Paolo Saba. Continuate a votare cliccando il tasto "MI PIACE" sulle fotografie dei vostri ricercatori preferiti oppure mandando una mail a premioricercanelmistero@gmail.com. Grazie.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=227129744032282&set=a.214986701913253.50513.206734706071786&type=3&theater

Pier Paolo Saba è noto in Italia ed all’estero, soprattutto per le ricerche effettuate sul campo letterario storiografico e archeologico dedicato alla Sardegna. Con grande passione e caparbietà, ha ricercato le lontane radici di un popolo primigenio che ha diffuso la cultura Atlantidea nel mondo intero, e con la pubblicazione del libro: Atlantide – Dopo la catastrofe nuove ipotesi scientifiche… l’autore dimostra in maniera inconfutabile attraverso una miriade di immagini comparative, quanto descritto esaustivamente nei vari  capitoli dell’Opera, rendendo il testo uno scoop internazionale per le scioccanti rivelazioni in esso contenute.
Quindi, una valida guida.  Un solido mezzo per scoprire la luce della conoscenza della propria origine, trasportando enfaticamente il lettore, su un sentiero di verità e consapevolezza, che va infinitamente oltre le ragioni ufficiali dettate dell’ Ipse Dixit.

martedì 7 febbraio 2012

NO GALSI! L'indignazione di un Sardo incazzato

NO GALSI... LA SARDEGNA ...NON E' TERRA DI CONQUISTA

pubblicata da Pier Paolo Saba il giorno venerdì 23 dicembre 2011 alle ore 11.52
SARDEGNA!
...  e… GALSI.

Orrendamente sfigurata da una ferita inferta alla sua immagine orografica, agonizzante, nel suo stato fisiologico e psicologico, rischia di morire a causa di una cancrena che velenosamente la attraverserà in tutta la sua figura.
A procurarle l’orrida ferita, tra la l’indifferenza alienante di un altissima percentuale di popolazione, è la GALSI, la sedicente figura che da diversi anni si è imposta come padrona incontrastata sul territorio Nazionale, rivendicando (?) l’egemonia su un atavica terra ricca di memoria storica e culturale da far invidia al mondi intero, con la scusante di apportare un nuovo lifting a codesta Terra che non abbisogna affatto di interventi di chirurgia estetica, che la deturperebbe irrimediabilmente e, tantomeno, di essere imbellettata secondo un progetto, che altererà la sua struttura  fisiomorfologica, costituita da una miriade di caratteristiche che la rendono come una donna, la Mater Mediterranea, adornata mirabilmente dalla natura, in una splendida figura senza pari.

La tragedia sta per compiersi, e l’arma utilizzata per l’occasione viene fornita da perfidi individui che incuranti della grida lamentose dei propri figli inermi, non si curano affatto dello strazio di costoro. La Mater sta per essere sfregiata, e Roma, colei che dovrebbe averla nel cuore, invece, se la ride allegramente perché sa che la concessione di un simile intervento apporterà una valanga di denari alle casse di uno Stato che, sprezzante ed indifferente, “svende” un patrimonio mondiale che finirà nelle tasche di un manipolo di individui non meglio classificabili, in previsione di un più grave stato di cose che stanno precipitando sempre più in basso, cioè in un orrido e fetido precipizio dal quale non si potrà più risalire.
            Grazie Italia! Grazie Roma, per averci riservato una si triste fine dopo averci torturato ignobilmente. 
Averci “regalato” alla Galsi non ci onora per niente.
Noi Sardi, non siamo merce da scambiare o svendere per trenta danari.
Il nostro orgoglio non può e non deve essere commisurato agli introiti dei Vostri portafogli.
Ad impedircelo, una cultura plurimillenaria che ci contraddistingue e che ha testimonianze storiche ed archeologiche che vanno oltre quella Egizia, Cicladica o Mesopotamica.
La nostra storia ha riscontri tangibili con quella di molti popoli dell’area mesoamericana,  ed altrettanti testimoniabili nell’intero globo terrestre.
 A questo punto, credete di poter deturpare impunemente il nostro aspetto, la nostra cultura e la nostra storia?
No! Non lo permetteremo. Ci opporremo con tutte le forze.

Da sempre avete sguazzato in lungo ed in largo, senza aver mai chiesto assolutamente nulla su eventuali pareri ed interessi comuni.

Dalla memoria storica “recente”, dalla Monarchia Savoia siamo passati alla rivoluzione che ha creato la Repubblica Italiana, e dove la Sardegna è sempre stata in prima linea, allora come oggi negli scenari di guerra, quali emblematici portatori di pace. Tutto questo evidentemente non conta.

Il vassallaggio plurimillenario, a cui la nostra terra é costretta, é la vergogna più triste che il Popolo Sardo deve subire ancora una volta, volente o nolente, secondo gli oligarchi mondiali che han costituito un ennesimo cartello speculativo a nostro danno. Infatti, non basta evidentemente, il caso Quirra coi sui mefitici veleni, uranio alla base, e quelle stramaledette scie chimiche che, oltre che ammorbare l'aria, continuano a distribuire morte certa non solo agli abitanti della stessa zona,
bensì a tutti gli isolani che sono costretti a respirare mangiare e bere gli stessi veleni.
Galsi, quindi, si aggiunge quale ultimo prodotto di un amalgama di individui, che ben sanno a cosa mirano...
L’ostinarsi ad usare il Gas, come il petrolio, ed una miriade di altre fonti energetiche alternative come l’eolico o il solare, non produce di certo quanto l’uomo desidera ed aspetta di poter usufruire. In verità esiste una fonte energetica pressoché perpetua e si chiama Idrogeno.
Questa sostanza, esiste libera in natura, ed ha una concentrazione massima nell’acqua dalla quale può esser ricavata ed usata.
Si sappia che tale elemento è innocuo a livello di inquinamento. Infatti non produce alcun residuo velenoso e, dal momento che viene bruciato per produrre energia, esso si trasforma in vapore che sale in aria trasformandosi in nuvole e conseguentemente in pioggia, pertanto avremo un riciclo continuo, inarrestabile… perpetuo. Un ciclo estremamente naturale che apporterà solo beneficio.
Lo stesso che potrebbe essere usato anche nelle zone desertiche come nel Sahara ad esempio, ed in tante altre parti del mondo dove l’acqua è carente o totalmente assente.
Un beneficio di cui l’intera umanità potrebbe godere se lo si volesse veramente.
Si creerebbero dei paradisi veri e propri, verdi e talmente rigogliosi dove coltivar di tutto.
Si cancellerebbe una volta per tutte la fame di cui il mondo soffre a causa delle speculazioni di certuni che, egoisticamente invece, rivelano di esser degli esaltati che comanderanno il mondo, come fanno già ora, asservendolo al loro egemonico dominio. Essi hanno costituito cartelli speculativi finanziari legati alle banche di cui son padroni alla base, ed altri organismi mirati alla disinformazione col fine ultimo di mantenere le genti nell’ignoranza, per poterla usare  a piacimento.

La paura di costoro, è che l’uso dell’Idrogeno appiattisca la bramosia del denaro di cui si nutrono come maiali affamati e senza tale supporto la loro presenza cada inesorabilmente, cancellando definitivamente la loro supremazia e la sconfinata, omnia inumana potenza.

 ORA BASTA!
Bisogna che la gente si svegli e non accetti a nessun costo che la nostra isola venga deturpata irrimediabilmente come risulta dal progetto Galsi. Ovviamente, sottolineo, approvando quanto già scritto da Gianni Ruggeri - Vice Segretario Nazionale, lo scempio che verrà creato a danno della nostra remota cultura, in tema archeologia e degli incommensurabili tesori che la nostra terra ancora conserva gelosamente.. gli stessi che un giorno non molto lontano verranno alla luce, rivelando l'atavica natura ribelle e combattiva che i Sardi hanno rivelato ancor quando erano chiamati SHRD, il remoto popolo d'origine Atlantidea che a suo tempo ha distribuito la cultura e la civiltà nel mondo di allora, giusto partendo dalla terra primigenia che si chiamava Tirrenide.
Per questo, chiamo a raccolta tutti coloro che nella Sardità si riconoscono davvero, al fine di slegarci dalla schiavitù nella quale ci hanno impastoiato.
Avevano ragione gli Spagnoli quando dicevano che i Sardi erano considerati pochi, matti e disuniti... Questa è l'ennesima conferma dello stramaledetto campanilismo che ci ostiniamo  a sostenere.
 Cambieremo mai? Questo è il dilemma!
Oramai credo non  ci sia più nulla da fare… Il male peggiore si annida infido e dilagante, nonostante i secoli ed i millenni trascorsi, nel nostro DNA… Peccato… Avremo potuto vantare ancora una volta, sempre a testa alta, tutto il nostro orgoglio  d’esser Sardi , un popolo ed una terra, che nella sua unicità si distingue nel mondo intero.

Sardi nell’Isola e nel mondo intero. Uniamoci, finalmente, per riscattare la nostra essenza primordiale. Essenza che si trova nelle radici primordiali e che possiamo riesumare fieri di averla riconquistata.
NO GALSI!
W LA SARDEGNA! !!!!!!!!!!!!
Per vedere un video scioccante, andate e vedere il seguente link.
Qualora non si aprisse automaticamente, copiatelo sula barra della ricerca di Google.
 http://www.youtube.com/watch?v=qLlWMJHb_Zo
Buona visione

...Il sangue non é acqua! Per questo amo la mia Terra con tutta la mia anima.
Questo nuraghe . simbolo di una cultura che si perde nella memoria del tempo... sia simbolo di riscossa contro l'egemonia dei presunti padroni